LE ECCELLENZE DEL DISTRETTO: IL VINO

La viticoltura in Puglia ha radici antichissime, risalendo al periodo antecendete l'arrivo dei Fenici, prima del 2000 A.C. Oggi i vigneti pugliesi sono dominati in maniera incontrastata dai vitigni rossi, che ricoprono più dell’80% della produzione, mentre tra le varietà del sud est barese spicca il Primitivo DOC di Gioia del Colle. 

BREVI CENNI STORICI 

La storia della vitivinicoltura nel sud-est barese ha radici antichissime: risale a prima della colonizzazione greca (VIII sec. a.C.). Dal 275 a.C., la produzione e il commercio di vino furono particolarmente vivaci, infatti i vini iniziarono ad essere presenti ed apprezzati sulle tavole.

Plinio il Vecchio, Orazio e Tibullo hanno lasciato ampie testimonianze nei loro scritti sulle tecniche di coltivazione della vite e della produzione di vino ai tempi degli antichi Romani, decantando, in particolare, il colore, il profumo e il sapore dei vini locali.

Già a quei tempi, quindi, nel sud est barese divenne un importante “deposito” di vino, una terra che farà del vino, un prodotto fortemente legato alla propria tradizione e cultura. Tuttavia la produzione enologica sarà caratterizzata dall’enorme quantità piuttosto che dalla qualità. Ciò nonostante il vino di qualità lascerà un segno indelebile nella cultura della Puglia: da merum, in latino “vino puro” o “vino genuino”, deriva infatti il termine mjere, che in dialetto pugliese significa “vino”.

 

LA SUPERFICIE AGRICOLA DELL'UVA DA VINO

Nel territorio del Sud est barese il comune di Adelfia e il comune di Acquaviva delle Fonti sono le aree a maggiore produzione di uva da vino, difatti i produttori locali hanno cercato per i loro vigneti le posizioni migliori per ottenere uve idonee alla produzione di vini in linea con gli elevati standard presenti nella provincia di Bari.

La scelta di un terreno destinato alla realizzazione di un vigneto deve mirare a conseguire il massimo risultato quali-quantitativo, combinando opportunamente le caratteristiche pedologiche, il vitigno e l’obiettivo produttivo da perseguire (produttività / qualità delle uve). Il terreno viene valutato attraverso la sua struttura geologica e le caratteristiche agronomiche (tessitura, struttura, permeabilità, pH, calcare attivo, contenuto di macro e microelementi, cloruri, ecc.), oltre ad altri aspetti quali: la pendenza, l’esposizione e l’altitudine. Il sistema di impianto dipende soprattutto dalla natura del terreno ed in generale è consigliata l’apertura di buche larghe o solchi in terreni soffici precedentemente lavorati con erpice e fresa, mentre nei terreni difficili (pietrosi/ciottolosi) occorre utilizzare necessariamente strumenti per praticare buche strette.

 

LE VARIETÀ IN CAMPO

Il Primitivo è un vino autoctono, re indiscusso dell'intera viticoltura pugliese, che ha espresso le sue qualità migliori proprio qui in Puglia, in particolare tra Gioia del Colle e Acquaviva delle Fonti. I vigneti di Acquaviva delle Fonti si mostrano con piccoli arbusti che si affacciano su strade sterrate e tipici muretti a secco. 

Il Vino Primitivo affonda le sue radici nel mar Mediterraneo dove fu chiamato così a causa della precoce maturazione delle sue uve, tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.

Fu diffuso e commercializzato dai Fenici e trovò, grazie ai Greci, il suo territorio perfetto proprio in Puglia, nota per il suo terreno calcareo e il clima caldo. La prima attestazione storica del vino Primitivo in Puglia si ha nel 1700 quando Don Filippo Indellicati avviò la prima monocoltura di questo vitigno dalla maturazione precoce che chiamò Primativo. Circa cent'anni dopo, nel 1820, il vino Primitivo fa il suo ingresso ufficiale nel territorio di Acquaviva delle Fonti per non lasciarlo più e rendendo in pochissimo tempo la città il punto di riferimento per la produzione di questo vitigno autoctono.

Il Fiano è un vitigno a bacca bianca considerato tra i migliori in Italia. Il vitigno Fiano è fin dall’800 documentato non solo in Campania ma anche in Puglia. Sembra che l’introduzione del Fiano in Puglia sia dovuta a Carlo II d’Angiò che, intorno alla fine del 1200, fece importare da Cava dei Tirreni 16.000 piante di Fiano.

Il vitigno del Fiano è vigoroso e fertile, capace di adattarsi a condizioni climatiche e territoriali molto diverse. Il Fiano dà vita a vini bianchi intensi e profumati, è un vino fine, elegante, corposo e strutturato dal colore giallo paglierino. Grazie a queste caratteristiche, in alcuni manuali, il Fiano viene addirittura classificato come vitigno semi-aromatico, imparentato con i moscati.

 L'Aleatico di Puglia DOC è un vitigno semi-aromatico a bacca nera. La pianta ha una foglia grande pentagonale, trilobata di colore verde cupo il cui grappolo è piccolo, spargolo ed allungato. L'acino è medio con buccia molto pruinosa di colore blu-vermiglio. Di vigoria medio-buona e produttività media ma costante, matura nell'ultima decade di settembre. Il vino che si ottiene è di colore rosso rubino con sfumature violacee accentuate; olfatto intenso e fruttato; al gusto è morbido, dolce e leggermente astringente.

In Italia è coltivato essenzialmente in cinque zone, tra cui il distretto del sud est barese, principalmente tra Acquaviva delle fonti, Adelfia e Gioia del Colle.

Il Vino DOC Aleatico di Puglia ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 29 maggio 1973.

 

I MARCHI DI TUTELA

I vini prodotti nel territorio del Sud Est Barese e valorizzati da un marchio di tutela comunitario sono

  • Primitivo DOC Gioia del Colle:  deve costituire almeno il 60% di qualsiasi vino rosso che porti il titolo di Gioia del Colle DOC. Può essere accompagnato fino al 40% da uve dei vitigni Negro Amaro, Sangiovese e Montepulciano, singolarmente o congiuntamente e fino al 15% di Malvasia Nera.
  • Primitivo IGP Puglia: è un vitigno a bacca rossa ed è uno dei vini pugliesi più conosciuti al mondo. Il suo nome deriva dalla precoce maturazione della pianta. La zona di produzione è l’agro di Minervino Murge, dove il terreno è di medio impasto tendente al calcareo. La vendemmia avviene nella prima decade di Settembre ed è effettuata esclusivamente a mano.
  • FIANO IGP PugliaIl vino è di colore giallo paglierino, con un elegante aroma floreale di mango, pesche e salvia. Le uve vengono raccolte a mano con cura a fine agosto e selezionati da vigneti nella zona del Salento, nella Puglia meridionale. 
  • Vino DOC Aleatico di Puglia: è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto. Rosso granato più o meno intenso, con riflessi violacei, tendente all'arancione con l'invecchiamento.